Sette consigli pratici per avvicinarsi a un figlio adolescente

Durante le sedute, i genitori ci dicono molto spesso che vorrebbero sinceramente avvicinarsi ai loro figli che stanno crescendo, ma questi ultimi, ostinatamente, non vogliono stabilire un contatto!

“Le provo tutte, ma lui tiene la porta chiusa e non mi dice niente” si lamenta Marianna. Alida racconta: “Sono la migliore amica di mia figlia, ma lei dice che mi intrometto nel suo spazio. Com’è possibile?”

È impossibile avvicinarsi, se lo desidera soltanto una parte. Se fai i passi giusti, però, le tue possibilità di stabilire un contatto con tuo figlio aumenteranno notevolmente.

Consiglio 1: Lascia la “porta aperta”

In questo modo tuo figlio riceve il messaggio che può sempre condividere con te tutto quello che lo preoccupa, ma, allo stesso tempo, non ha alcun obbligo di farlo. Il problema è che, spesso, quando la madre “prepara il terreno” per avvicinarsi, inizia subito a “interrogare” l’adolescente su tutto quello che avviene nella sua vita. Naturalmente, il figlio preferisce creare una certa distanza e…tacere.

Consiglio 2: Ottieni dei feedback da tuo figlio, fagli sapere che la sua opinione è importante.

Stai pensando di rinnovare la tua cucina? Chiedi a tuo figlio o a tua figlia cosa gli piacerebbe. Stai pensando a cosa preparare per cena? Chiedigli consiglio. Assicurati di non ignorare i suoi suggerimenti. In caso contrario, potrebbe sembrare che tu non sia stato sincero e questo lo allontanerà.

Consiglio 3: Crea dei rituali comuni.

Puoi andare al bar con tua figlia ogni sabato, sarebbe il vostro momento “sole donne” in cui potete chiacchierare delle vostre cose. Puoi ascoltare la musica con tuo figlio o guardare un film nel fine settimana: nei giorni feriali potete parlare dei film in uscita e di quali possono essere interessanti per entrambi. Potete cucinare insieme. Ci sono molte opzioni: potete scegliere quella che vi si addice meglio.

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Consiglio 4: Raccontagli di quando avevi la sua età.

Assicurati che non abbia la sensazione che tu gli stia facendo una predica: “Quando avevo la tua età, non mi permettevo di parlare con i miei genitori in quel modo, tenevo sempre in ordine la mia stanza e prendevo buoni voti”. No, non stiamo suggerendo questo. Dovresti parlare degli errori che hai commesso, di come il tuo amico ti ha tradito e di quanto sia stato doloroso quando è successo. Dovresti parlare delle tue paure e delle tue ansie, dei tuoi primi risultati, di quanto sia stato difficile costruire la relazione con i tuoi genitori. Sai, questo farebbe davvero scendere l’immagine del genitore dal piedistallo e la renderebbe umana. Aiuterebbe tuo figlio ad avvicinarsi a te, poiché è difficile stare vicino a qualcuno che sta così in alto rispetto a te…

Consiglio 5: Chiedi a tuo figlio i suoi sentimenti e le sue emozioni. Sempre.

È successo qualcosa di spiacevole? Non iniziare subito a scavare per scoprire i dettagli. Chiedi, invece: “Sei molto dispiaciuto, vero?”. Se gli insegnanti si lamentano del comportamento del ragazzo/a a scuola, chiedigli cosa pensa e sente riguardo a questa situazione.

Consiglio 6: Se non sei invitato, non entrare.

Stiamo parlando, ovviamente, dei confini. Spesso i genitori vedono i loro figli come una parte di sé e dimenticano cose banali, ma molto importanti: bussare prima di entrare nella loro stanza (e aspettare la risposta), non pretendere che gli venga detto perché è triste/arrabbiato/in lacrime/ecc., non giudicare i loro amici, il loro aspetto, le loro abitudini, ecc.

Jessica desiderava moltissimo essere più vicina a sua figlia Lisa. Quando ha visto che Lisa stava piangendo, l’ansia di Jessica è salita alle stelle. Sentiva il bisogno di sapere subito cosa fosse successo. In queste situazioni, però, Lisa non ha alcuna voglia di parlare con sua madre. Jessica è frustrata e perplessa perché Lisa non le dice niente. Lei vuole solo aiutarla!

Consiglio 7: Lascia che tuo figlio prenda le proprie decisioni.

Anche se pensi di sapere che un’altra soluzione sia più adeguata, anche se ne sei certo, puoi esprimere la tua opinione, ma devi lasciare che tuo figlio faccia la sua scelta, a meno che non sia in pericolo. Questo gli permetterà di sentire che ci si fida di lui e creerà una base per l’avvicinamento.


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