Quando ho problemi nella mia relazione, divento incapace di agire nelle altre aree della mia vita.

Quando ci innamoriamo, la nostra relazione e tutto ciò che vi è connesso diventa così importante che tutto il resto viene svalutato, diventa insignificante e poco importante. Tutti i nostri pensieri aleggiano intorno all’oggetto del nostro amore, abbiamo un lieve sorriso sulle labbra e rinviamo con estrema facilità il lavoro e le interazioni con le altre persone. È tutto bello finché l’amore ci trasporta sulle sue ali ormonali rosa. In seguito, l’amore allenta un po’ la sua presa e la vita entra nel suo ritmo normale. ☺

Ma cosa succede se non si tratta di sentimenti felici, ma di problemi nel rapporto? E se i pensieri e i sentimenti a riguardo occupassero letteralmente tutto il tuo tempo? Non riesci a concentrarti sul lavoro, non hai voglia di prenderti cura di te stesso, non riesci a divertirti. Nulla ti dà gioia. Cosa sta succedendo? In verità, questa situazione è molto simile alla prima: la tua relazione diventa “dominante”. Approfondiamo il discorso.

La tua relazione è dominante, il che significa che ha una priorità molto alta. È la cosa più importante per te, e tutto il resto, a confronto, svanisce e perde priorità. È come se avessi una lampadina rossa nel cervello: quando è accesa, non esiste nient’altro per te. I tuoi pensieri dominanti influenzano tutti i processi e le attività della tua vita. Se hai fame, questo sarà il tuo pensiero dominante, finché non riuscirai a soddisfare il tuo appetito. Penserai solo a mangiare. E non ti limiterai a pensare: ti impegnerai a cercare di scoprire dove puoi trovare qualcosa da mangiare.

Quando sei molto preoccupato per quello che accade nella tua relazione, questo pensiero diventa dominante. E, attirando la tua attenzione, non è facile passare a qualcos’altro. Questo fenomeno è stato attentamente studiato in psicologia.

In primo luogo, la dominanza è stabile nel tempo e non può cambiare dall’oggi al domani. Questo significa che, anche comprendendo tutti i meccanismi, deve trascorrere un certo periodo tempo prima che il pensiero dominante possa essere spodestato.

In secondo luogo, la dominanza è in grado di spingerci a compiere determinate azioni e a produrre nuove idee, che sorgono inaspettatamente, come da sole. Cioè, ad esempio, sei a lavoro, seduto alla tua scrivania, e sembra che tu ti stia occupando di faccende totalmente differenti, ma, all’improvviso, prendi il telefono e scrivi un lungo messaggio su WhatsApp alla tua dolce metà o ti lamenti di lei/lui con un tuo amico…

In terzo luogo, può esserci un solo pensiero dominante alla volta, dato che non consente ad altri pensieri di entrare nel suo territorio. A seconda della situazione, questa dominanza può durare da pochi minuti a diversi anni.

E ora, la domanda più importante: cosa fare al riguardo? Non vorrai essere schiavo di un’idea improduttiva per diversi anni!

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Non sei sicuro da dove iniziare?

1. Concediti del tempo. Pensa al problema, sii triste se ne senti l’esigenza. Se questo lasso di tempo si allunga troppo e per te è impossibile pensare ad altro, stabilisci dei confini per il pensiero dominante. Ad esempio: ora ho bisogno di lavorare, ma stasera mi rannicchierò in poltrona, mi preparerò un tè al gelsomino e per 30 minuti penserò solo a questo. E mi raccomando, non dimenticare di mantenere questa promessa!

2. Prova a creare un altro pensiero dominante. Ad esempio: intraprendi un nuovo progetto interessante che richiederà tutto il tuo tempo e assorbirà tutti i tuoi pensieri, vai a ballare, inizia a imparare la cucina cinese e crea un nuovo piatto ogni sera, inizia ad allenarti per una maratona, partecipa a una prova con rapporti giornalieri su…qualunque cosa ti interessi.

3. Analizza in quali aree sono presenti blocchi evidenti: quali desideri sono stati soppressi dal pensiero dominante e come rianimarli? Supponiamo che un bisogno specifico sia bloccato: devi trovarlo e soddisfarlo in un altro modo, poiché il solito modo non è disponibile. Ad esempio, ci siamo lasciati, mi sento inutile e nessuno ha bisogno di me. Puoi andare e fare volontariato e, quindi, iniziare a sentirti utile.

4. Scrivi un elenco di cose che ti interessavano prima che il pensiero dominante ti catturasse. Magari iniziare a scrivere poesie, o, ad esempio, imparare lo spagnolo, o andare in montagna…L’idea principale è sottrarre un po’ di energia dal pensiero dominante, “tagliandone” l’approvvigionamento energetico, e distribuirla alle altre zone.

Quando capiamo i meccanismi di ciò che ci accade, abbiamo molte più possibilità di fornire a noi stessi il sostegno di cui abbiamo bisogno!


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